La Chiesa Vecchia
LA CHIESA VECCHIA
La Chiesa Madre è l’antica parrocchiale dedicata a San Nicolò, edificata nell’anno 885, riedificata e ingrandita nel 1384 in stile romanico. Nel 1791 fu abbandonata con l’apertura della nuova parrocchiale (l’attuale basilica di San Nicolò) e nel 1796 venne concessa dal “parlamento pietrese” alla Confraternita dei Disciplinanti. Trasformata in auditorium dal 1976, nel 2006 è stata nuovamente restaurata sia all’interno che all’esterno e destinata unicamente al culto.
Sul suo campanile rintocca ancora oggi la “Campana del Miracolo”: la campana maggiore sulla quale è ben visibile l’impronta di una mano, che la tradizione vuole sia quella di San Nicolò. Ancora oggi i cittadini pietresi sono molto devoti al loro santo patrono e in suo onore ogni anno si celebra la grande festa del Miracolo.
La leggenda del Miracolo di San Nicolò
Ma da dove ha origine questa usanza? Era il 1525, la popolazione pietrese era decimata da un’epidemia di peste che flagellava la città. Terrorizzati, gli abitanti superstiti decisero di chiudere le otto porte delle mura e fuggire, ma prima di farlo ebbero cura di affidare le chiavi del paese nelle mani di una antica icona in legno dipinta raffigurante San Nicolò di Bari. I pietresi quindi abbandonarono il paese e si rifugiarono a monte dell’abitato, nella località “dei Baracchini” sulla collina del Trabocchetto. Giunta la mattina dell’otto luglio, il suono a festa delle campane dell’antica parrocchiale svegliò gli abitanti che stupiti, essendo il paese deserto, si precipitarono entro le mura per vedere cosa succedesse. A quel punto apparve loro sulla torre della Chiesa Madre un vecchio ammantato in abiti pontificali. Da quel momento la peste cessò di flagellare il paese. La popolazione gridò al miracolo e decise di erigere una nuova grande chiesa dedicata appunto a San Nicolò. La data dell’otto luglio fu da allora e per sempre festeggiata in ricordo del Miracolo. Ancora oggi suonano le due antiche originali campane del 1505 e sfila la solenne processione, nella quale decine di Confraternite accompagnano l’arca del Santo. In ricordo dei momenti di paura passati inoltre i pietresi eressero sulla collina del Trabocchetto una Croce che ancora oggi veglia sulla città.
Ultimo aggiornamento: 20/11/2024, 10:46